il piede ieratico
scandiva
come grano di rosario
la lettura
delle Ore
la quercia
parlante al caldo vento d'agosto
ripeteva in coro
la litania
del Kyrie Eleison
Don Dalmasso
era fiero
il suo tono di voce
ritmato
a intervalli
come
come
goccia
aggrappata
un istante soltanto
un istante soltanto
al rubinetto
della spoglia cucina
della spoglia cucina
raccoglieva
solerte
nel periodo
nel periodo
voluto da Dio
le fascine
per la stufa
e stipava
come mente di genio
la seicento
di rami
e ciocchi
lieto si incamminava
per la via del ritorno
coi fari illuminando
la strada davanti
e con l'occhio
scrutando
la strada già fatta
la strada già fatta
vespri compieta
e domani
un altro giorno
ti vidi oramai
già spento
e stupito
la barba
come gramigna
nel volto
adagiato
la quercia
vibra al vento d'agosto
a terra
li sotto
li sotto
il tuo passo
si può ascoltare
attratto
dal cielo
in un cono
di luce
vespri e compieta
ti siano
dolci