lunedì 24 agosto 2015

Don Dalmasso



il piede ieratico
scandiva
come grano di rosario
la lettura
delle Ore

la quercia
parlante al caldo vento d'agosto
ripeteva in coro
la litania
del Kyrie Eleison

Don Dalmasso
era fiero

il suo tono di voce
ritmato
a intervalli
come
goccia
aggrappata
un istante soltanto
al rubinetto
della spoglia cucina


raccoglieva
solerte
nel periodo 
voluto da Dio
le fascine
per la stufa

e stipava

come mente di genio

la seicento
di rami
e ciocchi

lieto si incamminava
per la via del ritorno
coi fari illuminando
la strada davanti
e con l'occhio
scrutando
la strada già fatta

vespri compieta
e domani 
un altro giorno

ti vidi oramai
già spento 
e stupito

la barba 
come gramigna
nel volto
adagiato

la quercia
vibra al vento d'agosto

a terra
li sotto

il tuo passo
si può ascoltare

attratto
dal cielo
in un cono
di luce
vespri e compieta
ti siano
dolci






venerdì 21 agosto 2015

Blues del Naufrago.






ho preso un naufrago
l'ho messo a riva
e ho atteso

ho preso due naufraghi
li ho messi a riva
e ho atteso

ho preso tre naufraghi
li ho messi a riva
e ho atteso

ho preso quattro naufraghi
li ho messi a riva 
e ho atteso........

un prete passando
in ginocchio
ci ha benedetti

un uomo distinto
nell'orecchio
mi ha detto....

una donna in pelliccia
di lacrime
ha pianto

un avvocato
un ministro
un Papa
un sindaco
un Ente

ho preso un naufrago
l'ho messo nell'altra riva
e ho atteso

che il mondo
passasse
girando
al contrario









ramblin'man




rotolo
non galoppo
vengo trainato
non traino

è possibile
........forse.......
caricarsi
in spalla
come sacco di castagne
l'impossibile

non canto più
come fiume estivo
si è prosciugata
la vena

ora in quella
scorre vino
non sangue
né fantasie
accordi
o cos'altro

mi abbandono
finalmente
al muro
delle ossessioni
mai vinte

il piede fermo 
su una pietra rossa
il viso 
al cielo
colori
indefiniti
al calar della notte
e al suono delle note

addio mondo
abbi cura di noi

chi sono io ?






di quale natura
sono io
mentre
trascorrono
i secondi?

i miei pensieri
non trapassano
le menti

si fermano
senza alcun
emissario
nel placido
lago
della mia
ignoranza




Canevari



Nel legno
la pietra


giovani
spensierati
tengono a mente
i conti del gioco


....penso ciò che sono


gli occhi
dietro
gli spessi
occhiali
vigilano 
sulle 
acute voci

Cerreto Alpi



Un cane
con occhio austero
al sole
controlla
i miei passi

Pietro il vecchio
scaccia
le antipatiche 
mosche

E' tutto
un lavorio
quasi frenetico
ma sincopato

il tempo..
vola
camminando