venerdì 26 maggio 2023

Madre mia

 




                                                        

Credo,
madre mia,

sia necessario

fermarsi.

c'è un posto

dove riposare.

laggiù.

di fianco

scorre

il fiume.

eccoci qui

madre mia

io e te.

io figlio

ti contemplo

ma non ho parole.

tu madre

mi accarezzi

ma non mi sfiori.

mi parli nella quiete

mi parli nel dolore

mi parli nei dubbi.

ed io figlio

divento tua speranza

madre mia.

tu sei in me

dal primo vagito

io sento te

nel mio ultimo respiro.

madre mia

fede mia.

dammi la forza

di ricostruire il tuo giardino:

fiori per macerie

vita per morte

alba per tramonto

così sia

madre mia

 

sabato 10 settembre 2022

legno e chiodi





legno e chiodi.

sono io...


ti accolgo

sono legno su cui ti distendi


penetro la tua carne

sono chiodo che trapassa


nel silenzio

di questo tempio chiuso

solo e lasciato sospeso

come il mio pensiero

venerdì 24 dicembre 2021

ora non sono più

 ora non sono più..

così lasciai 

il credo

ingiallito

umido 

il dito 

volta la pagina


pagine vuote

ora non sono più..

fui sono sarò

ma ora 

il tempo

ha gambe agili e veloci

mi giunge alle spalle

sbattendomi a terra

più sono 

non ora

lo sguardo




 mi guardi

senza pensiero

vuota

la domanda

nel vuoto


scivola

l'acqua

e il ponte della vita si 

fa stretto

un bimbo corre

ne leggo

il sorriso

lontano

il mare

bramoso

e avido

di terra

campagna estiva

ora che il tempo

incombe

gravoso

il peso


le mie ossa 

riposano stanche

e il vetro limpido del giorno

si apre

al vento dormiente

domenica 21 novembre 2021

Ernesto e il suo mondo



tutto fu

come se fosse ancora.......


Ernesto

considerò

che la casa

avesse 

solide fondamenta.....


si aggrappò alla falce

di luna

sangue rosso 

dalle mani imprudenti.....


all'alba 

un passero 

al vetro....


nel silenzio di una notte

appena coricata

il raggio di luce

destò l'occhio


Ernesto comprese

e lasciò 

andare

come diga

senz'acqua

triste

nel silenzio

della valle.





Oscar il barbiere





sonnecchia leggero

impavido

il tempo

scorre


il caffè

gorgoglia

e il balcone si apre

l'immenso del giorno

mi appare

svogliato

accarezzo

il fondo del bicchiere


traliccio abbandonato

nell'umida campagna


stavo pensando....

stavo leggendo....


ma non ero

perchè la luce 

perpetuava

l'onda di trasmissione


quanto mi piace

non è più....

e le cose

non appaiono

simili

a una tavola perfettamente 

addobbata e preparata...



il matrimonio si sa....

non è...

se non compare l'altra ombra..


così calo dalla scala

il pacco dei miei panni

e mi sposto....


salendo 

verso il tetto 

le guglie appaiono sinuose e i profili arditi...


sono ombre proiettate 

nel viola sconnesso asfaltato



rimando l'appuntamento?



Oscar, lui il barbiere

affila lento il rasoio del tempo

scostante 

il capello si ritira 

e l'acqua scorre irritante

alla base del collo

tutto appare come sempre

come sempre non è

già tutto è passato

mi infilo

nel buio...