domenica 26 ottobre 2014

Epitaffio



E' una 

morte viva

vivere

per sempre

senza

vita

venerdì 10 ottobre 2014

Nel sogno




sognare
sognare
ma che sarebbe
l'esistenza

se non fosse
comparso
nel
sonno 
il sogno?

marcire
disgrergarsi

complessificare
la materia
per ricordarsi

di espandere
l'universo

quell'universo
di cui
solo
io
ho l'accesso

possiedo 
e non trovo

probabilmente
non saprei
dove cercare

prendo tempo
intanto


nel sogno




solitudine e lavoro



si traveste 
da formica

e poi
solerte

per certi
aspetti
fiducioso

si mette
in moto


trascina

spinge

solleva

maledice

si strappa
e lacera
le carni
fino
alle ossa

e la sera
o la sera
a ricucir
il tessuto
dilaniato

in attesa
dell'indomani

seduto
svenuto
muto
perduto

un bollitore
fischia
la ritirata




E' mia madre


già ti levi
quando
il brusco
fervore
dei canterini
uccelli
inonda
la quiete
di un
mattino
anonimo

sei la donna
di sempre
quella per la quale
io
risposi
è mia madre

rincorri composta
in gesti già usati
i tuoi 
passi eterni
che io, figlio,
ben riconosco
e per i quali
risposi
è mia madre

ti inebri di luce
di acqua
di sole
avanzi
austera
segnata dal tempo
quel tempo
a me tanto
caro
e per il quale
risposi
è mia madre

le mille risposte
che io figlio
seppi dare
ad un arcano quesito
per il quale
risposi
è mia madre

Madre mia
di te non avrò
più nulla domani
se non la risposta
quella certa
di sempre:
era mia madre

Dare e Fare



sognai anch'io
ma è più
semplice
rubare
la realtà

aspettai
costantemente
teso
all'ultimo
squillo
della trombetta
delle occasioni
volanti

quanti voli...
quante ali adoperai...

Ora mi ristoro
giacché il tempo
è pur sempre
un
peso

senso buio

la sirena
stridente
della sacra
musa
si allontana

lentamente
svogliatamente
riprendo
i miei
vaghi
passi
nella penombra
a me
truce
avversa

mi resta
la carta
l'inchiostro
il senso
profondo
di un 
compiuto
misterioso

come nave 
sballottata
tra fauci
grottesche
di un mare
rosso e cupo
il mio
animo
si dibatte

ma non senza pace
proibito
dar fondo
con l'ancora
in rovina

gioisco
così
nell'attesa
di una calma
soprannaturale
finché trionfi
il concetto
l'unico di sempre
lo spirituale

conobbi amici



conobbi amici
girovaghi
e spensierati

parlai a lungo
con compagni
intensi e cervellotici

ricavai un metro
una misura
concreta
ma fuorviante

mai sentii
profanare 
la parola
valore

La intesi nascosta da ombre
e da spigolose congetture
ma mai
me ne venne rivelata
la pura
genuina
musicalità

Ieri
sballottato
dall'inesauribile scorribanda
di piccoli figli dell'acqua
scherzosamente
abbozzai
un'ingenua conversazione

dalla quale
trassi pesantemente
e con meraviglia
una conclusione maldestra

che a volte nei piccoli
vi è il pensare
dei grandi
anche quando si tratta
di gravi e profonde
verità

Del valore compresi!
e di come
fosse
incarnato
in quel piccolo
e fragile
corpicino
il senso
compiuto
di
un capolavoro
impropriamente
sfuggito
alla vita
dei grandi.



credere in sè



Credendosi
ciò
che non 
si è
si confonde
il senso
e la misura
del reale

Occorre
ben
definire
ogni
limite
umano

Sveglia


l'ora
scandita
da una 
vecchia 
sveglia

mi 
rincorre
nel tempo
pitturato
di giallo


ho voglia
di azzurro

di aria

di respirare 
il terso
e inebriante
blu
del tramonto

Assicurarmi che cosa?



una nota 
lancinante
che spezza 
l'oriente infervorato
un cataclisma
fra provette
e ingegni
sparsi
e ossequiosi

E' quasi
la fine,
il rullo
della grancassa
che è
diametralmente
opposto
a quella croce
spezzata

fievole
truculento
spezzato
e rotolante
tra le vetrine
con scritte
saldi
si compera
ci si illude....

Assicurarmi che cosa?

sasso



sasso
lanciato 
con forza
verso vetri
già
rotti
da altri

sasso
muto
impenetrabile
insofferente
di spigoli e forza
natura perversa

sasso
del mio abbandono
solerte il rientro
verso
case 
mai viste

sasso
inerme
algido
maledetto
e senza vita
nè parola

sasso
che
chi
cerca?

mercoledì 1 ottobre 2014

TzimTzum


TzimTzum

non lo direste
ma ho catturato
Dio

l'ho ridimensionato
alterato
imprigionato

è là
in quel vaso verde
sulla credenza
di cucina

penso dovrò
scagliarlo
contro il muro
volto a nord
dove l'umidità
è vorace
e la pergola
muore

TzimTzum
questo sarà
il suono
quando 
il muro
fracasserà
il vetro

TzimTzum
scintille
e luci
nello spazio

Uno dove ti trovo?
E dove non ti trovo?
TzimTzum