la sirena
stridente
della sacra
musa
si allontana
lentamente
svogliatamente
riprendo
i miei
vaghi
passi
nella penombra
a me
truce
avversa
mi resta
la carta
l'inchiostro
il senso
profondo
di un
compiuto
misterioso
come nave
sballottata
tra fauci
grottesche
di un mare
rosso e cupo
il mio
animo
si dibatte
ma non senza pace
proibito
dar fondo
con l'ancora
in rovina
gioisco
così
nell'attesa
di una calma
soprannaturale
finché trionfi
il concetto
l'unico di sempre
lo spirituale
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